La “macchina” della manutenzione

 

Abstract

Nella gestione di un qualunque asset ci focalizziamo su tutta una serie di competenze necessarie presenti all’interno della nostra organizzazione o acquisite dall’esterno.

Siamo certamente attenti alla gestione di tutte le attrezzature necessarie, utilizziamo un sw di manutenzione e misuriamo i parametri di performance che ci sono assegnati.

Questo approccio è certamente efficace ma rischia di far cadere in secondo piano la macchina più importante della nostra organizzazione della manutenzione.

Da anni parliamo di cultura organizzativa e di valore delle persone, ma in realtà li vediamo come stato di fatto che richiede il nostro intervento manageriale ma sempre come un qualcosa la fuori nel mondo.

In questo lavoro si illustrerà invece che la nostra macchina per eseguire le manutenzioni ha come motore fondamentale la storia delle nostre attività manutentive e che quello che si è fatto, come lo si fa, al di la anche dei risultati magari positivi , lo si deve a questa macchina che è dentro come sw di base ad ognuno dei nostri manutentori seppure in modo non eguale…

Il manager di manutenzione è il controllore di questa macchina, deve conoscere quali eventi possono cambiare e modificare questa cultura, non solo considerare gli aspetti culturali (cosa questa che ovviamente si fa già in generale), ma considerarli dentro la macchina che sviluppa la manutenzione sugli asset aziendali.

Questo è necessario in questo momento di forti cambiamenti tecnologici e sociali poiché sta cambiando l’impatto della conoscenza del singolo addetto (interno o della rete organizzativa che realizza la manutenzione) e delle  modalità valoriali di intervento : curiosità , apprendimento, senso di appartenenza; non sono più un di più per chi cerca di gestire bene ma un elemento essenziale per costruire futuro.